Sistema Nervoso e mappa dei contatti dentali
Chiudere la bocca, cioè muovere la mandibola verso l’alto per mandare in contatto i denti inferiori contro i denti superiori, è un atto che compiamo inavvertitamente circa ogni minuto con la Deglutizione, per soddisfare la necessità di eliminare l’eccesso di saliva che in quel momento ci bagna i denti e tutti i tessuti molli (lingua, gengive, guance, labbra, la gola).
Qualunque persona, purché non patisca di una medio-grave disfunzione della bocca, normalmente richiude i denti sempre nello stesso modo. Se interviene una dolenzia (ad esempio una carie che inizia a dolere) già inizierà a modificare i contatti tra denti inferiori e denti superiori. Il motivo è chiaro: il nostro cervello, percependo il dolore, cerca di evitarlo. Per evitarlo cambia i movimenti della mandibola affinché i suoi denti inferiori contattino in MODO DIVERSO contro i superiori, mettendo possibilmente fuori contatto (o almeno minimizzandolo) il dente che duole col dente del’arcata opposta. Questa appena fatta, è una spiegazione in negativo.
Esiste anche una situazione in positivo. Se il contatto tra un solo dente inferiore e l’opposto superiore è indolore ma non perfetto, una minima rimodellazione del contatto è subito registrata dal nostro cervello; il quale si rende conto di poter andare in modo più confortevole in quel contatto e … ci va! Un minimo spostamento della mandibola che guida può riflettersi anche su molti altri denti.
Lo gnatologo esperto può accorgersi benissimo di ciò attraverso lo studio dei DIVERSI segni colorati che ottiene PRIMA e DOPO la rimodellazione del contatto. Quello che è istantaneamente avvenuto, dopo il ritocco, è una RIMAPPATURA di TUTTI i contatti fra i denti inferiori contro i superiori, operata da parte del cervello”in tempo reale”.
Del fenomeno appena descritto, tengo estremamente in attenzione – quando eseguo un Molaggio Sensoriale Dinamico – le variazioni nella mappatura dei segni colorati che rileggo dopo ogni necessario ritocco. Sono informazioni “oggettive” importantissime, che vaglio insieme alle informazioni “soggettive” su sensazioni e percezioni dentali, di cui chiedo continuamente al paziente. Valuto di continuo l’insieme di tutte le informazioni oggettive e soggettive, e ripeto continuamente tale valutazione tra un ritocco e uno sciacquo, che chiedo sempre al paziente di fare.
Lo sciacquo è anch’esso molto importante: è un momento di relax muscolare che serve al cervello per resettare le informazioni e la mappatura dei contatti dentali. Infatti non dimentichiamo che con lo sciacquo avviene una deglutizione, che in automatico obbliga i denti ad andare in contatto.