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Correlazione mandibola postura

Correlazione mandibola postura

COME SI STUDIA LA POSTURA E PERCHE’

In senso lato una postura è una qualunque posizione, statica o di movimento, che ognuno di noi assume nel corso della giornata, ma per studiarla scegliamo di controllarla da posizione in piedi, eretta, ferma (“Ortostatismo”), perché è ripetibile e confrontabile con precedenti e successivi esami posturali; e in corso di eventuali terapie ciò arricchisce di dati da cui dedurre considerazioni utili su come procedere nel trattamento.

Il paziente in ortostatismo viene controllato di fronte, di spalle, di profilo; e anche dall’alto (quest’ultimo punto di osservazione per documentare eventuali rotazioni della testa, delle spalle, del bacino).

Quando la nostra postura è equilibrata riusciamo a stare in piedi o ad agire col minor dispendio d’energia (quindi ci stanchiamo meno, e abbiamo una maggior resistenza nel tempo) e buon conforto (assenza di dolenzie e di limitazioni alle giunture e ai muscoli).

Ai fini della diagnosi, un esame posturale procede dalla testa verso i piedi. Infatti la testa accoglie il cervello (“Ammiraglio” di tutto) e gli organi fondamentali della vista (occhi), dell’equilibrio (orecchio interno), dell’apparato masticatorio (con mandibola e osso ioide, che collaborano al mantenimento della postura).

AUTOMATISMI  del Sistema Posturale Fine

Ogni nostro atto motorio, volontario o involontario, per quanto minimo, viene controbilanciato dagli automatismi del cervello. Noi neppure ci pensiamo mai, ma i nostri automatismi vigilano sempre e sono sempre attivi. Ne potete constatare (vi meraviglierete!) la costante presenza con un semplicissimo esperimento: salite una rampa di scale di casa vostra. Salite come fate sempre i 10-12 gradini della vostra rampa nei circa 10-15 secondi necessari, poi ritornate giù, e MOLTO LENTAMENTE ripete la salita: questa volta dovete salire ogni gradino in circa 6-10 secondi. Questo salire così a rallentatore manderà in panico i vostri automatismi: loro sono abituati a salire una rampa in una dozzina di secondi, ma non in due minuti. In condizioni di rallentamento così spinto vi accorgerete che dovete allertare la vostra volontà a comandare tutti i muscoli PER NON CADERE. Ripetendo molte volte la salita a rallentatore, i vostri sistemi automatici inizieranno ad apprendere come salire molto lentamente, e allora potrete farlo in modo meno insicuro, più sciolto; ma non è il modo consueto “naturale” con cui ci muoviamo in genere: per una vita siamo andati più veloci. Questo piccolo esperimento vi farà PRENDERE CONCRETAMENTE COSCIENZA della differenza che passa tra una azione automatica e una azione volontaria.

ESPLORA LA MASTICAZIONE, LA MANDIBOLA e I DENTI

Potete ripetere l’esperimento anche con la masticazione. Masticate veloci e in modo automatico? Bene, rallentate tantissimo ogni atto masticatorio: avrete una sensazione simile a quella del movimento lento per le scale. Aggiungete un dettaglio importantissimo, date al rallentamento masticatorio uno scopo: assaporate al massimo il boccone impastandolo molto accuratamente con la saliva. Non nutritevi distrattamente: assaporate! Catturate il profumo della vita!

MANDIBOLA, DENTI e POSTURA: QUALE RELAZIONE

E vengo alla relazione della mandibola con la postura. Se non vi siete distratti ho sopra evidenziato in rosso le parole “per quanto minimo”, riferendomi a qualunque atto motorio (volontario o no).

La mandibola e l’osso ioide immediatamente sottostante, sono due ossa “sospese”.

L’osso ioide infatti lega tutti i muscoli della deglutizione, ma NON si articola direttamente con nessun altro osso.

La mandibola articola con l’osso temporale del cranio, ma è una articolazione unica nel corpo umano (non vi voglio tediare con una descrizione anatomica): essa infatti è capace non solo di ruotare all’interno della cavità, ma è in un certo senso (quando apriamo la bocca per più di due-tre centimetri) capace di uscire fuori dalla cavità glenoidea dell’osso temporale, scivolando in basso e in avanti. Noi umani ereditiamo questa particolare articolazione dai serpenti: i quali sono in grado di attuare una disarticolazione totale della mandibola dal cranio, per cui riescono a inghiottire prede molto più grandi di quanto potrebbero se la mandibola non fosse capace di “scollarsi” dal loro mascellare superiore. Torniamo a noi umani.

Osso ioide e mandibola sono dunque classificate come “ossa sospese”, vitali per la deglutizione e per il mantenimento di una postura in equilibrio.

MANDIBOLA e OSSO IOIDE COLLABORANO A DEGLUTIZIONE E POSTURA GENERALE

Nel momento della Deglutizione, una delle due ossa sospese deve immobilizzarsi, e chi si immobilizza non può che essere la mandibola: essa manda i suoi denti inferiori a contatto con i denti superiori (questi solidali al cranio) e in tal modo immobilizza se stessa. In tal modo i muscoli sopra-ioidei, che vanno ad attaccarsi alla mandibola, possono in modo efficace contrarsi sollevando l’osso ioide (questo è il momento della Deglutizione). Anche qui potete fare un semplice esperimento voi stessi: se provate a ingoiare la vostra saliva mantenendo sempre i denti non a contatto, vi renderete conto che è molto difficile, quasi impossibile. Il vostro sistema cercherà di “barare” magari interponendo i lati della lingua tra i denti molari: in tal modo il vostro sistema neuro-muscolare cerca lo stesso di stabilizzare la mandibola, pur in assenza di contatti tra denti inferiori contro i superiori.

Quindi nella normale deglutizione sono indispensabili il maggior numero possibile di contatti tra i denti delle due arcate.

Questi contatti dentali inviano segnali al cervello: se i contatti sono ottimali, allora l’osso ioide lavora bene. Se i contatti dentali non sono stabili, i muscoli attaccati all’osso ioide tireranno in modo asimmetrico, e questa asimmetria si trasmette all’intero organismo scompensando la postura generale.

Ecco perché è così importante mantenere una dentatura completa di tutti i denti e
ecco perché i contatti tra denti inferiori e superiori devono essere molto precisi: non solo per una buona masticazione e deglutizione, ma anche per collaborare a una buona postura generale.

CLINICA DEL RAPPORTO TRA DENTI E POSTURA GENERALE

Molte volte, pazienti con problemi dolenti di postura (a un’anca, a una spalla, alle vertebre lombari, ma anche altrove) si recano da un osteopata a farsi manipolare. Però se la causa delle suddette dolenzie risiede in problemi dell’occlusione dentale, un trattamento osteopatico è solo sintomatico, non risolutivo, e il problema ritornerà: occorre un dentista gnatologo che sia competente anche in posturologia, e sappia individuare il problema in bocca, capace di riflettersi in altre parti dell’organismo.

Quattro brevi esempi clinici:

·       Un leggero molaggio sensoriale dinamico su due premolari superiori sinistri, in una paziente di 65 anni, ha eliminato delle vertigini che la paziente denunciava di avere ogni volta che si alzava da una sedia, o anche quando dal manto stradale doveva sollevare un piede per l’altezza del marciapiede. Risultato che si mantiene da quattro anni.

·       Un molaggio sensoriale dinamico eliminava una dolenzia all’anca sinistra di una giovane paziente di 38 anni; oltre a consentirle di masticare anche sul lato dove in genere non masticava, perché poco confortevole. Risultato che si mantiene da un anno.

·       Dopo quattro mesi che non riusciva più a giocare a calcetto, né a fare jogging, un giovane di 24 anni con un singolo leggero ritocco otteneva la scomparsa di dolenzie alla caviglia e alla gamba di sinistra.  Risultato che si mantiene da cinque anni.

·       A un atleta di Triathlon, dopo pesanti allenamenti continuativi di otto ore sopravveniva una leggera dolenzia al III metatarso del piede sinistro. Un’analisi dei segni di occlusione mi indirizzava a ritoccare un punto di un molare sinistro leggermente in sovraccarico. Negli otto mesi successivi il problema al piede non si è più ripresentato. Risultato che si mantiene da un anno.

Tutto ciò dimostra la sottile relazione che esiste tra la postura della mandibola (condizionata dai denti in occlusione) e la postura globale del nostro corpo.