Prevenzione orale… ma non solo!
Da un post sul Blog di Beppe Grillo, intitolato “E se pagassimo i medici per mantenere le persone sane?“ ho estrapolato le seguenti tre frasi:
1. “È un bel cambiamento passare dal curare le persone una volta che si sono ammalate, al preservare la salute delle persone sane prima che si ammalino.”
2. “Questa trasformazione richiede che ogni attore nel sistema sanitario sia disposto a cambiare. Richiede che la volontà politica sposti i budget verso la prevenzione e l’educazione della salute.”
3. “Ma non è questione di tecnologia. È principalmente una questione di visione e volontà.”
Leggendo il suddetto post, mi sono ricordato che quasi trent’anni fa, venne da me una paziente per un controllo semestrale. Era una bocca ben tenuta sia per la qualità dell’igiene orale, sia per le numerose buone cure che presentavano i suoi denti. Non potevo certo dire che fosse una persona che trascurasse la cura della bocca e la prevenzione: potei dirle con mia soddisfazione che era tutto a posto.
Restai però senza parole quando la paziente espose una sua lamentela: “Sono sempre andata dal dentista per fare la migliore prevenzione possibile, e ho sempre mantenuto a casa dei corretti comportamenti di igiene orale. Nonostante queste mie assidue attenzioni, mi ritrovo a distanza di anni con molti denti otturati, qualche dente devitalizzato, e alcune protesi fisse per reintegrare dei denti che mi furono estratti. A cosa sono serviti i miei buoni comportamenti volti alla massima prevenzione delle malattie dei denti e della bocca, se ho dovuto comunque sottopormi a tutti questi interventi, con le relative spese?”.
Me la sarei potuta cavare dicendo che, se non avesse avuto tutte le attenzioni che mi diceva, sarebbe stata in condizioni assai peggiori: come dimostrano certi pazienti molto trascurati che vanno dal dentista solo quando tutta la loro bocca sta finendo di cadere a pezzi.
Eppure non me la sentii di dare quella risposta, perché percepii nella accorata lamentela della paziente un nucleo giusto, una verità a cui io, all’epoca, non ero in grado di dare una degna risposta.
Non ho mai dimenticato la domanda rivoltami da quella paziente; ma ora ho la risposta. La risposta non l’ho inventata io, ce la diede il prof Pedro Planas con la sua Riabilitazione Neuro Occlusale. Io l’ho accolta fin dal 2003, incarnadola nella mia quotidianità professionale di dentista gnatologo; riuscendo a integrarla col mio Molaggio Sensoriale Dinamico, che è una tecnica non solo curativa, ma soprattutto preventiva.
Ci sono molte condizioni che causano carie, piorrea (=malattia parodontale), necessità di devitalizzazioni e di chirurgia dentale, di protesi, di ortodonzia (per “raddrizzare” denti storti).
La prevenzione orale non può limitarsi alla Igiene Orale che tutti gli studi moderni oramai garantiscono ai pazienti.
Una Prevenzione a tutto campo per la salute deve prevedere i seguenti pilastri:
1) Un ampio ed equilibrato sviluppo delle mascelle, il quale facilita la corretta eruzione prima dei denti da latte e successivamente dei denti permanenti (o definitivi). Quindi buona masticazione e buona respirazione.
2) Una buona salute generale che si riflette sulla buona salute dei denti e delle gengive.
3) Una buona e equilibrata alimentazione, per ottenere i giusti nutrienti.
4) Una sufficiente attività fisica (non è indispensabile essere degli atleti, ma il corpo è fatto per muoversi e respirare bene).
5) Una gestione intelligente delle proprie energie; il che implica saper gestire lo stress sia come fattore esterno sia come fattore interno.
Il punto 1) si ottiene masticando bene fin da piccoli cibi di buona consistenza. Si attua così una vera e propria “Palestra masticatoria” che induce ampio sviluppo dei mascellari dando spazio adeguato ai denti che devono nascere. Lo sviluppo adeguato del mascellare superiore (ma anche della mandibola) è connesso ad una buona respirazione.
Il punto 2) e il punto 1) sono molto correlati; e su di essi convergono i punti 3), 4) e 5):
Un’alimentazione equilibrata dà al nostro corpo le sostanze perché si costruiscano e rinnovino in continuazione i tessuti che si possono deteriorare o che devono rinnovarsi (si pensi che ogni tre settimane c’è un completo rinnovamento delle ossa!). Alimentazione buona è come buona benzina per il motore di un’automobile.
Una sufficiente attività fisica (trenta minuti di camminata al giorno) mantengono elastico il corpo, e lo inducono a respirare meglio. L’ossigeno che ne traiamo brucia bene la benzina: una macchina che ha benzina ma non ha ossigeno, non produce movimento. Per il corpo va ancora peggio: senza ossigeno moriamo molto rapidamente. Comunque un corpo che respira male cresce malaticcio, e sconta anche per tutta la vita un mancato buono sviluppo.
Lo stress fa parte della vita. Senza stress non c’è vita. Ma se esso eccede le nostre capacità di saperlo rielaborare, si cronicizza. Continuiamo a vivere in uno stato costante di stress cronico che letteralmente ci distrugge, facendoci ammalare delle più disparate malattie croniche.
Cattiva alimentazione, assenza di attività fisica, stress cronicizzato, sono tutte condizioni che portano il sangue ad acidificarsi e producono infiammazione e patologie. Poiché il pH del sangue deve mantenersi leggermente alcalino (pH tra 7,35 e 7,42), non appena il sistema avverte l’acidosi preleva carbonati (alcalini) dalle ossa e dai denti (… carie, anche se ci laviamo i denti tre volte al giorno!), carbonati preziosi, vitali, per ristabilire il pH del sangue. La cattiva alimentazione ci fa digerire male e scombinare la flora batterica amica, che non riesce più a contrastare bene i batteri tossici. Le loro sostanze tossiche passano dal tubo digerente al circolo sanguigno a danno di tutti i tessuti con un sovraccarico delle difese del fegato e del sistema immunitario. La conseguenza è uno stato infiammatorio subclinico. “Subclinico” significa che, anche se non compaiono sintomi ben chiari ed evidenti, si possono rintracciare segni di infiammazione. Acidosi e infiammazione vanno di pari passo. Il Dottor Franco Capuani esercita a tutto campo una Medicina preventiva, quanto io cerco di conseguire come dentista-gnatologo una Odontoiatra preventiva.
Dal post di Grillo evidenziavo sopra “Ma non è questione di tecnologia. È principalmente una questione di visione e volontà.”
Non sono in grado, in quanto libero professionista, di farmi pagare dai miei pazienti solo fin tanto che sono sani, per poi doverli curare gratis se si ammalano. La mia sincera aspirazione però è lo stesso quella di realizzare la più efficace prevenzione possibile, per evitare di trovarmi dei pazienti come quella gentile signora che visitai a inizio della mia carriera professionale. La mia aspirazione più grande è massimizzare gli interventi preventivi e diminuire gli interventi curativi. Ma per ottenere questo anche per i miei pazienti è questione di visione e di volontà. Deve sorgere in tutti una nuova mentalità: trasferire i costi dagli interventi curativi agli interventi preventivi. Perché mantenere uno studio dentistico efficiente ha dei notevoli costi, e non è quindi un caso che le strutture sanitarie pubbliche odontoiatriche coprano appena il 3% del fabbisogno della popolazione.
Il paziente che trasferisce le sue risorse economiche dalle cure alla mia prevenzione, al principio – apparentemente – spende qualcosa in più, ma con un importante risparmio sulla medio-lunga distanza di tempo e, soprattutto, con un mantenimento di salute orale molto più alto.
Con la Riabilitazione Neuro Occlusale, e col mio Molaggio Sensoriale Dinamico che ne deriva, oggi so che realizzo terapie molto più preventive. Questa è la strada più efficace ed efficiente per sviluppare fin da bimbi un organismo sano, e continuare a conservarlo da giovani e da adulti.