L’Odontoiatria Preventiva (I parte)
Era il 1981. Partecipai al mio primo corso di aggiornamento in Odontoiatria. Il prof. Carlo Guastamacchia trattava di Ergonomia Odontoiatrica, scienza che studia come rendere meno faticose, più sicure e più efficienti tutte le operazioni che un essere umano compie durante il suo lavoro: come organizzare i diversi strumenti a portata di mano, come stare seduti per stancarsi meno e non uscire con la schiena a pezzi dopo sette ore di cure a beneficio dei pazienti, e tante altre informazioni.
Il prof. Guastamacchia è stato da sempre anche un convinto propugnatore dell’importanza di un efficace servizio di Prevenzione dentale dedicato ai pazienti. Dopo 38 anni ricordo ancora la sua affermazione che l’obiettivo dell’Odontoiatria doveva essere la sua autoestinzione, proprio grazie alla diffusione capillare di massa della importanza dell’Igiene Orale.
Ora, anche dando per scontata un’onesta enfasi pedagogica nei confronti di noi dentisti per primi e poi verso tutti i pazienti, non posso fare a meno di constatare che l’Odontoiatria – dopo 38 anni – non è affatto scomparsa, ma è più viva e vegeta che mai. Le cose sono abbastanza più complesse che non la guerra quotidiana alla placca batterica con l’Igiene Orale, da fare a casa con spazzolino, filo interdentale, scovolino, dentifricio, collutori, e da fare in studio odontoiatrico con l’igiene professionale (togliere il tartaro e, se presenti tasche gengivali, levigature alle radici dei denti). Allora mi sorge una domanda molto breve: “Perché non si è avverato quell’obiettivo dell’autoestinzione?”.
Sarebbero responsabili quei dentisti che non hanno fatto dell’igiene orale un cavallo di battaglia professionale? Sarebbero responsabili quei pazienti che pur ben informati sull’importanza dell’igiene orale poi la mettono in pratica in modo discontinuo?
Non sono in grado di fornire percentuali esterne al nostro Studio Dentistico Associato Ruffa; ma se mi oriento sui nostri pazienti mi è possibile grosso modo affermare:
1. tutti i nostri pazienti ricevono informazioni complete sul perché e sul come e sul quando vada attuata una corretta igiene orale;
2. tutti i nostri pazienti ricevono un addestramento pratico: mostriamo come va usato lo spazzolino per pulite i denti e come va diversamente usato per pulire le gengive, e lo facciamo fare davanti a noi, correggendo la manualità se è il caso. Idem per l’uso pratico del filo interdentale e dello scovolino.
3. Al controllo dopo sei mesi, circa il 60% dei pazienti addestrati ha applicato abbastanza correttamente i consigli d’igiene orale da noi forniti; circa il 30% ha applicato solo in parte e con miglioramenti parziali d’efficienza (in questi casi rinforziamo l’addestramento là dove necessario); circa un 10% non ha praticato le buone norme che avevamo insegnato.
E’ un quadro globalmente buono : i nuovi pazienti che alla prima visita hanno sei-sette carie, al controllo dopo sei mesi non presentano affatto carie oppure solo una o due, ma quel 10% che non ha praticato una buona igiene orale torna comunque con una media più elevata di nuove carie.
Raccontata così potrebbe sembrare un grande successo della Prevenzione e in parte lo è certamente perché il numero totale di carie si è significativamente ridotto nei primi sei mesi. I pazienti sono soddisfatti e continuano a venire ogni sei mesi ai controlli per intervenire qualora si stia per riformare qualche carie iniziale. (segue in “L’Odontoiatria Preventiva – Seconda parte”)