Effetto dannoso della posizione bassa della lingua
La respirazione orale incoraggia il posizionamento errato della lingua (sul pavimento della bocca), mentre la respirazione nasale pone naturalmente la lingua nella sua corretta posizione di riposo (sul palato, con deglutizione normale) e, soprattutto, aiuta a raggiungere il sigillo labiale che impedisce la dannosa respirazione orale.
Il sigillo labiale chiude un importante circuito propriocettivo neurologico cerebrale, influenzando una corretta postura della testa sul collo, e un contemporaneo buon lavoro, una sinergia, tra mandibola e mascellare superiore, con una migliore buona occlusione fra i denti inferiori e superiori.
Problemi posturali e scorretta occlusione dentale
I respiratori orali tendono ad assumere una postura caratteristica, portando la testa in avanti per compensare la restrizione delle loro vie aeree superiori e rendere possibile la respirazione. Ciò spesso porta ad affaticamento muscolare, dolore al collo, tensione nell’area dell’articolazione temporo-mandibolare, compressione del disco spinale, artrite precoce, mal di testa da tensione e problemi occlusali dentali.
Una respirazione orale svia da un buon sigillo labiale; la cui perdita interferisce con le informazioni neurofisiologiche inviate dalle labbra al cervello, con alterata postura della mandibola, del cranio, e anche del corpo. Sia negli adulti che nei bambini.
Possibili anche crisi di angoscia notturna per prolungate apnee (sospensioni) respiratorie. Queste persone magari tentano, con scarso successo, di evitarle cercando di dormine semi-sedute con più cuscini dietro la schiena.
Si instaura così un serpente che si morde la coda: una respirazione orale (perdita del sigillo labiale) favorisce malposizioni dentali (malocclusioni) e le malposizioni dentali aggravano i problemi respiratori. Ecco perché un competente medico odontoiatra-gnatologo è probabilmente il primo sanitario da consultare.
Auto-diagnosi di sospetto di una Respirazione Orale
Osservare semplicemente le abitudini respiratorie a riposo di un individuo per almeno tre minuti può far parte di una diagnosi sia per bambini che per adulti.
Se si mantengono le labbra sempre scostate anche di un solo millimetro si è già in presenza di una respirazione orale. Se parlando si inspira dalla bocca (anziché dal naso) si è in presenza di una respirazione orale.
Nei bambini si possono fare due diversi test (hanno lo stesso significato):
- dare un sorso d’acqua da mantenere in bocca senza ingoiarla, per un tempo prolungato: se è un respiratore orale avrà difficoltà a durare;
- con indice e pollice “pinzare” tra di loro, per un tempo prolungato, le due labbra per impedire qualunque flusso d’aria attraverso di esse: il respiratore orale non riuscirà a rimanervi a lungo, per disfunzione della respirazione nasale, e vorrà liberare le labbra per poter tornare a prendere aria dalla bocca.
Questa auto-diagnosi non può certo sostituire la visita di un medico (odontoiatra-gnatologo) competente: fatevi visitare in caso di dubbio. Eviterete futuri danni alla salute; o, se già presenti, potranno essere fatti regredire e riguadagnare salute.
Segue nel post “Conclusioni e Gestione della congestione nasale”