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Kinesiografia mandibolare computerizzata

cosa è la Kinesiografia Mandibolare

La Kinesiografia Mandibolare è un altro ausilio diagnostico alla visita clinica effettuata dallo gnatologo.

È un modo di studiare i grandi e i piccoli movimenti della mandibola, registrandoli su computer come grafici nelle tre dimensioni dello spazio. È una metodica assolutamente indolore,  semplice e di veloce effettuazione: un esame kinesiografico richiede circa quindici minuti. I tracciati grafici memorizzati dal computer possono essere studiati sia come immagini statiche, sia come ripetizione dinamica dei movimenti fatti al momento della kinesiografia.

Più tracciati kinesiografici effettuati in tempi diversi, prima, durante, e dopo una terapia gnatologica e occlusale, possono essere comparati tra loro per dedurre i miglioramenti nelle dinamiche motorie. La ripetizione comparata dei tracciati, anche a distanza di mesi o anni, permette valutazioni sullo stato dell’apparato boccale (denti, articolazioni temporo-mandibolari, muscoli): è un’indagine diagnostica che integra, ma non può sostituire una accurata visita clinica gnatologica-occlusale.

COME SI FA LA KINESIOGRAFIA mandibolare

Per effettuare l’esame si posiziona momentaneamente un piccolo magnetino davanti agli incisivi inferiori, la persona indossa una maschera simile a dei grandi occhiali (appoggi sul naso e sulle orecchie). La maschera rileva i movimenti del magnetino nelle tre dimensioni dello spazio e li trasforma in grafico registrato.

Alla persona che si sottopone all’esame viene chiesto di fare dei grandi movimenti di apertura e chiusura della bocca, dei piccoli movimenti di occlusione semplice e di occlusione in deglutizione, e infine dei movimenti di strofinamento dentale verso destra e ritorno, verso sinistra e ritorno, verso avanti e ritorno.

Lo studio integrato dei tre gruppi di movimenti (grandi, piccoli, strofinamenti dentali) permette tutta una serie di deduzioni sul funzionamento neuro-muscolare e articolare (articolazione temporo-mandibolari).

Ricordandoci che il micron (µ) è la millesima parte del millimetro; e che 1/10 di millimetro sono 100µ,
il Kinesiografo:

  • evidenzia scarti significativi nei tracciati, anche di soli 50-30 micron, misure che l’occhio clinico non riesce quasi mai a percepire
  • conserva le precise registrazioni dinamiche e statiche, ricontrollabili in qualunque momento dallo gnatologo (che certamente non può ricordarle perfettamente e con la ricchezza di dettaglio che il Kinesiografo invece consente)

quando è utile

E’ quindi uno strumento diagnostico di indubbio valore e molto utile per tutti i pazienti, ma in particolare per quei pazienti con disfunzioni medie e gravi dell’apparato stomatognatico.